Soddisfazione per il metodo di confronto seguito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per la condivisione degli obiettivi fondamentali della riforma del sistema di vigilanza sugli enti cooperativi.
Ad esprimerla sono le Centrali cooperative che si riconoscono nell’Alleanza delle Cooperative Italiane – Agci, Confcooperative, Legacoop – dopo l’incontro svoltosi ieri sera con il Ministro Urso e il Sottosegretario Bitonci.
La costituzione di un tavolo comune per la definizione dei contenuti della legge delega, collegata alla legge di bilancio, per la riforma del sistema di vigilanza -sottolinea l’Alleanza- ha consentito e consentirà un confronto positivo ed efficace in vista dell’obiettivo di assicurare un ammodernamento delle regole definite nel 2002. Ministero e Centrali cooperative hanno condiviso i capisaldi della riforma, con particolare riferimento all’esigenza di rafforzare il corpo dei revisori cooperativi, di rilanciare la governance partecipata del sistema cooperativo e di migliorare la rendicontazione della funzione mutualistica delle imprese cooperative.
La definizione di una normativa più adeguata al contesto attuale -conclude l’Alleanza- rappresenterà una cornice al cui interno le imprese cooperative potranno continuare a svolgere al meglio la funzione sociale loro riconosciuta dalla Costituzione, contribuendo alla crescita economica e sociale del Paese nel segno dell’equità e dell’inclusione. Un ruolo riconosciuto anche dall’UE nella recente raccomandazione ai paesi membri, per l’adozione di misure che favoriscano lo sviluppo dell’economia sociale, di cui la cooperazione rappresenta un soggetto fondamentale.
«Il Paese ha bisogno di risposte. Non possiamo permetterci una crisi politica che aprirebbe scenari pericolosi e destabilizzanti negli assetti sociali, economici e finanziari interni e internazionali. Chiediamo al Parlamento di garantire una continuità di governo necessaria per traghettare imprese e famiglie in una complessa congiuntura internazionale che vedrebbe molto indebolita la posizione dell’Italia. Contiamo, dunque, sulla maturità del parlamento, sulla saggezza del presidente Mattarella e sulla disponibilità del premier Draghi». Questo il commento di Maurizio Gardini, presidente di Alleanza Cooperative, anche a nome dei copresidenti Mauro Lusetti e Giovanni Schiavone.
Il 2 luglio sarà la giornata internazionale delle cooperative riconosciuta dall’Onu nel 1995 e indetta dall’Alleanza Cooperative Internazionale un secolo fa. Il titolo dell’edizione 2022 è “Le cooperative costruiscono un mondo migliore”
Le cooperative attive nel mondo sono 3 milioni, danno lavoro a 280 milioni di persone, mentre sono oltre 1 miliardo i cooperatori coinvolti a diverso titolo nelle loro attività. Le prime 300 cooperative più grandi al mondo sviluppano un fatturato aggregato di oltre 2400 miliardi di dollari.
“Negli anni della pandemia – sottolinea Maurizio Gardini, presidente di Alleanza Cooperative a nome dei copresidenti Mauro Lusetti e Giovanni Schiavone – le cooperative hanno dato conferma di una straordinaria resilienza che le ha rese protagoniste sia nella fase emergenziale sia in quella successiva di un graduale ritorno alla normalità. Hanno continuato a garantire: servizi di cura e di assistenza, l’approvvigionamento delle materie prime alle imprese e dei generi di necessità alle persone, ad animare territori e comunità alleviando il disagio e il malessere dovuto alle limitazioni e al forzato isolamento. Un ruolo insostituibile che solo la cooperazione poteva svolgere”.
Attraverso #CoopsDay è possibile conoscere il contributo delle cooperative per la realizzazione di un futuro sostenibile, inclusivo e orientato al perseguimento dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile- SDGs, delle Nazioni Unite. L’Alleanza Internazionale delle Cooperative invita i cooperatori di tutto il mondo ad aderire alla campagna internazionale #coopsday. Sul sito www.coopsday.coop sono riportate le modalità per partecipare all’iniziativa.
test_rudy
Definizione di aree omogenee per rilanciare l’economia oltre la ricostruzione attraverso un’aggregazione delle aree interne colpite dal sisma; finanziamento delle abitazioni da ricostruire attraverso il credito d’imposta fino al 100%; riattivazione delle economie locali attraverso il prestito d’onore, il credito agevolato e il fondo di garanzia per le Pmi, anche per promuovere processi d’aggregazione; obiettivo principale di ricostruire il territorio e garantire la ripresa delle attività economiche locali, condizione indispensabile per evitare l’abbandono di questi territori; trasparenza e legalità di tutte le imprese che lavoreranno con i fondi stanziati per la ricostruzione.
Sono queste le principali misure illustrate alle parti sociali, questa mattina a Palazzo Chigi, da Vasco Errani, Commissario straordinario per la ricostruzione e ripresa economica delle zone colpite dal sisma del 24 agosto, che saranno contenute nel decreto di prossima emanazione. Filippo Turi direttore Agci, intervenendo per l’Alleanza Cooperative Italiane – presenti Rossana Zaccaria presidente Legacoop Abitanti e Massimo Stronati presidente Federlavoro e Servizi Confcooperative – ha giudicato «fondamentale non solo il pieno rispetto del codice degli appalti, ma anche l’utilizzo di strumenti quali la White List e l’adozione di procedure speciali sul modello di quanto realizzato per Expo, al fine di garantire legalità e trasparenza nella gestione delle procedure di gara alle quali tutte le imprese che opereranno in quelle aree dovranno attenersi». Massimo Stronati ha espresso apprezzamento «per la scelta delle quattro stazioni appaltanti regionali oltre MIBACT. Ha chiesto poi approfondimenti sulla natura del decreto, i tempi e la continuità di spesa attraverso la legge di stabilità e l’estensione degli appalti anche ai servizi, dal facility management, a quelli socio assistenziali e sanitari»
In particolare l’Alleanza ha espresso la condivisione delle linee del decreto per la ricostruzione, evidenziando in particolare la positività degli obiettivi che mirano a ricostruire secondo il modello territoriale, rimanendo sul posto e favorendo la riattivazione economica delle aree colpite dal sisma attraverso una strategia che deve passare dalla gestione delle emergenze ad una politica di prevenzione e messa in sicurezza del territorio nazionale.
Roma, 17 giugno 2015 – Un incontro che intende contribuire al processo di Riforma dell’intera filiera editoriale avviato da poche settimane da parte del sottosegretario con delega all’Editoria, Luca Lotti; una Riforma che dovrebbe poter contribuire a dare nuovo slancio ad un settore economico così importante e delicato per ogni Paese democratico sia dal punto di vista occupazionale e industriale, sia da quello della tutela e promozione di un effettivo pluralismo dell’informazione.
Si terrà giovedì 18 giugno 2015 all’Expo di Milano dalle 10.30 alle 13.30, presso l’Auditorium di Cascina Triulza, ne discutono Alleanza Cooperative Italiane Comunicazione, Federazione Italiana Liberi Editori e Federazione Italiana Settimanali Cattolici.
Nell’Assemblea verranno evidenziate le proposte delle realtà cooperative e non profit per costruire un quadro normativo in grado di dare nuove prospettive di crescita al settore, in una logica attenta a valorizzare l’apporto specifico e indispensabile di ogni componente della filiera editoriale (giornali, online, radio, tv, agenzie, distribuzione, oltre a giornalisti, grafici e poligrafici, componenti essenziali di questo settore) e a premiare nuove capacità di innovazione.
Il contributo dei giornali, delle testate online, delle radio e delle tv ad un’informazione plurale , soprattutto a livello di prossimità, è insostituibile; è necessario pertanto definire gli strumenti normativi di sostegno, indirizzo e controllo da parte dello Stato per ancorare gli indispensabili interventi pubblici alla crescita dell’occupazione e dell’innovazione. Sarà anche, questo, il modo per garantire la massima trasparenza verso i cittadini.
Nell’incontro di Cascina Triulza si parlerà, inoltre della riforma della Rai; della ridefinizione dei tetti pubblicitari; della responsabilità sociale dell’informazione; della tutela del lavoro professionale e del sostegno al reddito e all’occupazione nelle diverse realtà editoriali; delle start up di impresa.
Dopo il successo della campagna #menogiornaimenoliberi, promossa comunemente da 9 associazioni a tutela del pluralismo dell’informazione, nell’Assemblea sarà anche affrontato il tema dell’adeguamento indispensabile dello stanziamento e delle risorse sufficienti a finanziare il contributo diretto all’editoria 2014 e 2015 per le oltre 130 testate cooperative e altre realtà non profit, già fortemente colpite dai tagli indiscriminati dei contributi sui bilanci del 2013.
Anche su questo punto sarà importante ascoltare la posizione e le proposte del Governo, degli esponenti del Parlamento, della Conferenza delle Regioni e delle altre realtà presenti all’incontro.
Le conclusioni dell’iniziativa saranno tenute dal presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, Rosario Altieri.
Tutto il percorso di elaborazione e confronto sul tema della Riforma sarà poi seguito ed ospitato dal blog della campagna #menogiornalimenoliberi.
L’iniziativa è promossa in collaborazione con ReteCulture, un modello sostenibile di valorizzazione del patrimonio territoriale italiano ed europeo presentato nei giorni scorsi proprio all’Expo di Milano da Coopculture.
«Va nella giusta direzione e pone le basi per intervenire su un settore che da tempo aveva necessità di essere ordinato con maggior chiarezza e trasparenza». Così Giuseppe Guerini, portavoce Alleanza Cooperative Sociali commenta positivamente l’approvazione del disegno di legge delega per la riforma del terzo settore da parte della Camera.
«Tra i punti centrali del provvedimento – aggiunge Guerini – si evidenzia l’introduzione di una doppia rete di controlli, con l’azione esterna del ministero del Lavoro e dall’Agenzia delle entrate associata a un sistema di accertamenti interni, sulla quale si giocherà la buona riuscita della riforma. Avviare un meccanismo di controlli – continua la nota – più stringente e basato sulla massima trasparenza eviterà che le imprese sane continuino a essere danneggiate da quelle che speculano su un settore cui il governo, nel testo del provvedimento appena approvato, riconosce finalità d’interesse generale, poiché fondato sulla cultura della sussidiarietà e della partecipazione attiva dei cittadini alla vita economica».
«Auspichiamo che i controlli siano intelligenti e non appesantiscano ulteriormente gli oneri burocratici che già gravano sulle imprese e che il provvedimento venga integrato da norme che diano maggiore impulso all’economia sociale. Il reale completamento della riforma – conclude Guerini – dipenderà dall’impostazione dei provvedimenti ad essa collegati, soprattutto in ambito economico».